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Il gamut di un dispositivo o di una periferica, termine inglese derivato dal medio latino gamma-ut che indicava una scala di note, è l’insieme dei colori che il dispositivo o la periferica è in grado di produrre, riprodurre o catturare ed è un sottoinsieme dei colori visibili.

Ogni macchina fotografica, schermo o stampante e perfino ogni scanner ha un suo gamut. Tanto più grande è il gamut e tanto più veriegato sarà lo spettro di colori riproducibili da quella determinata periferica. La nostra migliore periferica è l’occhio umano che è in grado di captare sfumature di colore attualmente impossibili da stampare o riprodurre. Nella stampa quindi il gamut è utilizzato per capire come saranno gestiti i colori e se saranno o meno compressi per rientrare in quelli riproducibili dall’accoppiata stampante/tipo di carta. Le stampe fine art hanno la caratteristica di riuscire a stampare colori che altrimenti risulterebbero irrealizzabili con stampanti normali. Chiaramente anche una stampante fine art rispetto al gamut visibile da un occhio umano, sarà da considerare limitata. Questo non vuol dire che non si possano generare delle immagini che rientrino perfettamente nel gamut di una carta. Anzi il lavoro principale (di calibrazione) di un fotografo che volesse stampare le proprie opere sarebbe quello di calibrare l’immagine modificando i colori per rientrare perfettamente nel gamut di colori riproducibili dall’accoppiata stampante/tipo di carta. Avere una previsione sulla corrispondenza di una stampa è possibile grazie ai profili colore icc. Questi profili servono per gestire i colori a seconda del tipo di stampante che si sta utilizzando e del tipo di carta. Generalmente vengono forniti dalle cartiere produttrici dei supporti o generate tramite appositi strumenti. Grazie a questi profili è possibile fare le così dette “soft-proof” ovvero delle prove a schermo (virtuali) per capire quali porzioni dell’immagine andranno ritoccate per avere durante la stampa una corrispondenza perfetta dei colori. Chiaramente per dare un senso a tutto il workflow, anche lo schermo con il quale si intende lavorare dovrà essere calibrato in modo da apportare le modifiche ai colori in modo realistico e riproducibile.

Lo spazio colore Adobe RGB è uno spazio colore RGB sviluppato dalla Adobe Systems nel 1998. È stato progettato per comprendere molti dei colori ottenibili con le stampatrici a colori CMYK, ma attraverso l’utilizzo dei colori primari RGB su una periferica quale il display di un computer. Lo spazio colore Adobe RGB contiene approssimativamente il 50% dei colori visibili specificati attraverso lo spazio colore LAB, con un aumento di gamma (gamut) rispetto allo “Spazio colore sRGB”spazio colore sRGB principalmente sul ciano e verde.

Il nostro processo di stampa è ottimizzato per i files che utilizzano lo spazion colore Adobe RGB 98.

sRGB
sRGB

 

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